testata

 

 

 

Ulisse

 

 

  

 ...Lo maggior corno della fiamma antica
cominciò a crollarsi mormorando
pur come quella cui vento affatica...

 

Dante, Inf., XXVI, vv. 85, 87

 

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legno di tiglio
1988
cm. 36x77,5x21

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legno de tilleul

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linden wood

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Ulisse 2 

 Ulisse 3

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

      

 

Ulisse dis. 2Ulisse dis. 1

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ulisse dis 4 

 

 

 

Ulisse dis. 3

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ulisse dis 5 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Perché sprecare tanto acume e tanto ingegno facendoli languire tra le amorevoli braccia di Penelope?

 

Questo, immagino, è quanto avrà pensato Dante quando intese narrare, a modo suo, la vicenda umana 

del paziente Odisseo, di cui Omero cantò le gesta. Questa grave, possente figura dantesca, disposta

a parlare solo con interlocutori illustri in grado di capire i suoi intendimenti, stava orgogliosamente 

eretta dentro la fiamma che l’avvolgeva. Il suo racconto è un inno alla ricerca, alla scoperta,  alla

alla conoscenza del mondo e del genere umano. La sua sete di sapere fece sì che egli superasse

qualsiasi remora di ordine religioso, morale, pregiudiziale, affettivo e che, sfidando gli oceani

sconosciuti, si riversasse gagliardamente verso l’ignoto. Tutto filò liscio fino a che la sua curiosità

si limitò alla conoscenza della Natura e dei suoi innumerevoli risvolti, ma non si può speculare

impunemente sul sovrannaturale, senza subirne le infauste conseguenze, non possedendo la dovuta

preparazione, cautela, umiltà e consapevolezza dei propri limitati mezzi. Affrontando con ostentata

sicurezza la pericolosità della sua ultima scoperta ai confini del mondo, incappò nella tempesta che

non gli lasciò via di scampo. Alla fine della narrazione della sua ultima vicenda terrena, la fiamma

infernale, ritta e impettita come era stata, così rimase, fino a che Virgilio, con la dovuta reverenza,

non la invitò a ritirarsi.